I Monili
I monili di Demetra “La Pupa del Capo”
a cura di Laura Plaja
In questa splendida e quasi klimtiana rappresentazione di Demetra il suo essere la Dea dell’ abbondanza è sottolineata anche dai quattro monili raffigurati.
Sono, infatti, la testimonianza di come anche nel XX secolo l’arte non abbia abbandonato lo sguardo al passato e di come sia stata data nuova vita e nuova interpretazione alle linee stilistiche dettate dalle più antiche culture.
Si può, infatti, notare come nei bracciali indossati ai polsi ci sia un evidente rimando all’ Egyptian Revival, o Moda Archeologica, uno stile nel quale si riprendono fedelmente le forme geometriche e le accese cromie dei monili dell’antico Egitto riportando nei nuovi manufatti tutto lo splendore e la magnificenza dell’ “Oro dei Faraoni” e di come la retina indossata sul capo sia una rivisitazione in chiave Decò dei lussuosi e pregiati ornamenti utilizzati dalle donne nell’antica Grecia per sostenere le proprie acconciature.
Crediti
Studio, ideazione e progettazione: Laura Plaja
Realizzazione artigianale: Laura Plaja
Bracciale indossato al braccio
Bracciale rigido
Materiali: Lastra in rame
Tecnica: Modellato a mano – Martellatura e Cesello
Elementi: Uno
Misure: h2xd5xc15 cm
Descrizione:
Bracciale indossato al braccio in rame realizzato a mano con la tecnica della martellatura, con motivi geometrici rettangolari e sfalsati realizzati a cesello.
Confronti:
Il bracciale indossato al braccio, di fattura sicuramente più semplice, rimanda per forma e posizione ai bracciali usati dai guerrieri romani o greci come difesa dai colpi in battaglia e in particolare nell’antica Roma, probabilmente di origine etrusca e chiamati armillae, erano indossati dai soldati al braccio sinistro e avevano significato e valore militare.
Le tessere del mosaico che lo compongono danno il senso di una delle tecniche più antiche al mondo tramandate nell’arte orafa e utilizzata per la sua realizzazione nella realtà, la tecnica della martellatura.
Questa tecnica permette di creare, con l’ausilio di martelli di vario tipo, una texture di solchi, più o meno profondi e spesso quasi sferici, su una lamina di metallo liscia generando, così, un gioco di luci e ombre che impreziosiscono il manufatto.
Bracciali ai polsi
Monili composti da due bracciali ai polsi
Bracciali – Egyptian Revival
Materiali: Lastra in ottone – Smalto a freddo
Tecnica: Modellato a mano – Smaltatura a freddo
Elementi: Due
Misure: 5x3x3,5 cm
Descrizione:
Bracciali rigidi da polso identici a forma di tronco di cono in ottone e smalto a freddo, realizzati e decorati a mano con forme geometriche triangolari con alternanze cromatiche oro e blu lapislazzuli.
Confronti:
I due monili sono la testimonianza di come, intorno alla seconda metà del 1800, l’ espressione degli artisti dell’epoca sia stata influenzata da diverse scoperte fatte in seguito a una vasta serie di spedizioni in Egitto.
Nel 1856 l’architetto Owen Jones pubblica il libro “Motivi egiziani dalla grammatica dell’ ornamento” decretando, così, le linee stilistiche di riferimento per qualunque artista volesse approcciare alle nuove tendenze.
Nel 1922, la scoperta della tomba del faraone Tutankhamon e di tutto il suo pregiato tesoro determinano il nascere di una passione quasi isterica nei confronti dei gioielli egiziani, tanto che, artisti come Cartier non si limitano a semplici riproduzioni ma includono nelle loro creazioni pezzi di ritrovamenti originali.
Ecco perché questi due bracciali, oltre ad essere indossati ad ogni polso,come dettava la moda nell’antico Egitto e non solo, sono un richiamo indiscutibile alle forme geometriche e all’alternanza cromatica oro-blu lapislazzuli della rinomata maschera del faraone e della maggior parte dei monili ritrovati con essa.
Maschera di Tutankhamon; Esposizione di Parigi 1867 (Boucheron, Mellerio, Baugrand);
Giuliano; Castellani; Fontenay; Esposizione del Cairo 1929 (Cartier, Van Cleef & Arpels); “Motivi egiziani dalla grammatica dell’ornamento” di Owen Jones.
Retina e Pendente
Retina indossata sul capo
Retina con Pendente/Passante
Materiali: Metallo dorato -Vetro
Tecnica: Annodatura – Realizzato a mano
Elementi: Due
Giunture: Nodi in ottone
Misure: Perline Tubolari – 5,5x3mm
Perline Sferiche – 5mm
Connettori decorati – 8x14mm
Connettori vetro – 6x8x10mm
Descrizione: Retina a moduli quadrati realizzata a mano con perline tubolari in metallo dorato, perline sferiche in metallo dorato martellato e piccoli connettori in metallo dorato con doppio anello di giunzione e bordo decorato.
Pendente/passante sotto il mento realizzato con piccoli connettori in metallo dorato con doppio anello di giunzione e bordo decorato alternati in sequenza cromatica con piccoli connettori in metallo dorato con doppio anello di giunzione e pietra in vetro sfaccettato colore rosso scuro e piccoli connettori in metallo dorato con doppio anello di giunzione, bordo liscio e pietra in vetro sfaccettato colore malva.
Confronti: La retina con pendente/passante, elemento di grandissimo lusso e pregio tra le donne dell’antica Grecia era indossata sul capo per aiutare a raccogliere i capelli fatti a boccoli con l’ausilio di ferri caldi, era costituita da piccoli elementi in oro e perline di pietre preziose legati tra loro in modo da ottenere catene lavorate come una rete che fungesse da sostegno alla capigliatura.
Questi pregiati manufatti potevano avere una placca in oro, raffigurante importanti divinità o personaggi mitologici, posta in alto al capo o essere ornati da un pendente che, per ricchezza ed eleganza, viene introdotto e adattato alla moda dei primi del Novecento.
Anch’ esso costituito da piccoli elementi in oro e perline in pietre preziose assemblati a formare catene, nell’ antica Grecia scende dall'alto del capo dietro la nuca, mentre nello Stile Liberty e poi Decò si trasforma spesso in due pendenti laterali alla retina o, come nel caso del mosaico della “Pupa”, in un passante sotto il mento come a racchiudere e definire il volto in una preziosa cornice.
Retina Busto di Artemide III sec. A.C. – National Archeological Museum Atene; Retina Busto di Athena II sec. A.C. (Tessaglia) – Benaky Museum Atene; Retina Testa di Medusa III sec. A.C. – Museo Archeologico Regionale Agrigento; Retina Testa di Medusa III se. A.C. (Taranto) – Altes
Museun Berlino; Retina con Testa di Menade o Baccante III sec. A.C. – Metropolitan Museum New York; Grande Diadema di Priamo III Millennio A.C. (Troia) – Puskin Museum Mosca; Parrucca di Sithathoryunet, Regno di Mezzo, XII dinastia, Regno di Senwosret II ; Amenemhat III, c.a. 1887-1813 A.C. – Metropolitan Museum New York
Scheda a cura di: Laura Plaja